Yves Saint Laurent: il sarto fabbricante di felicità

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Yves Saint Laurent

“ Io non sono un sarto, ma un fabbricante di felicità”.

Quando non sei tu a scegliere la professione in nome della quale lavorerai per tutta la tua vita. Quando è la stessa professione che, come un abito sartoriale di alta moda, un giorno decide di invaderti e di illuminarti, nonché calzarti a pennello. Ti guarda da una distanza di sicurezza con il sorriso beffardo di chi la sa lunga. E sentenzia: non indosserai mai abito migliore per il resto dei tuoi giorni, se non la passione di cui ti vestirai. Quando questo slancio e questo desiderio di operare diventano un lavoro, e viceversa, ed è ormai quasi impossibile mettere a fuoco quella labile linea che separa il piacere dal dovere. E allora questi ultimi si confondono, si mescolano, diventano parte integrante l’uno dell’altro, fino a creare un’entità unica ed indissolubile, ormai troppo difficile da separare.

Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent

E questo lo sapeva bene lui, il fabbricante di felicità per tutte le donne che hanno avuto l’onore di indossare, toccare con mano, osservare minuziosamente le sue creazioni, balsamo per occhi e cuore.

Yves Saint Laurent nasce nel 1936 ad Orano (Algeria francese). Fin da piccolo ha manifestato la sua vena creativa ed il suo amore per la moda, realizzando degli abiti per sua madre e per le sue sorelle.

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Appena maggiorenne si trasferisce a Parigi: il suo innato talento gli assicura, fin da subito, un ruolo di primaria importanza presso la Chambre Syndicale de la Haute Couture (Camera Sindacale dell’Alta Moda).

Poco dopo, l’editore di French Vogue presenta il giovane Saint Laurent al già famosissimo Christian Dior, il quale gli propone un posto di prestigio presso la sua maison. Ed è proprio grazie a questo fortunato incontro che Saint Laurent sancisce il suo successo, oltre ad un rapporto professionale e ad un sodalizio con Dior.

Ma, nel 1960 qualcosa andò storto: costretto ad arruolarsi nell’esercito francese a causa della guerra d’indipendenza algerina, Saint Laurent venne licenziato dalla maison Dior, notizia appresa durante un ricovero d’urgenza a cui venne sottoposto per un crollo psicologico. Dopo aver vinto la causa in tribunale contro Dior, il quale venne imputato per licenziamento illegittimo nei confronti di Saint Laurent, il giovane Yves inaugurò la sua personale casa di moda, operando esclusivamente sotto la sua autentica ed indipendente firma.

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Grazie all’appoggio del compagno storico Pierre Bergé, con cui condivideva l’amore estremo ed incondizionato per l’arte, al punto di arrivare a collezionare circa 730 opere d’arte riconducibili a grandi nomi del panorama artistico, come Van Gogh, Picasso, Matisse, la nuova maison francese ebbe un successo senza precedenti.

Lo spirito innovativo e controtendenza di Saint Laurent, lo portò a sperimentare, quasi ad azzardare, sempre in anticipo rispetto agli stilisti del tempo, primo fra tutti Giorgio Armani, innovazioni senza eguali: a questo proposito come non annoverare i capi assolutamente maschili adattati al guardaroba femminile?

Blazer, smoking, sahariana, trench, chiodo in pelle divennero indumenti indispensabili negli armadi delle donne, appesi proprio lì, accanto a tubini neri e ad abiti dal taglio elegante e raffinato.

Un mix di stili che ha permesso a Saint Laurent di ottenere un successo inaspettato, grazie alla realizzazione di creazioni uniche che sono state la manifestazione di suggestioni provenienti dall’India, dalla Spagna, dalla Russia, dall’Africa.

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Assuefatto da droghe ed alcool, Yves Saint Laurent si spegne, a causa di un tumore al cervello, a Parigi, all’età di 72 anni. Ancor prima del suo decesso avvenuto nel 2008, la casa di moda venne definitivamente chiusa, ma il marchio Saint Laurent è ancora in essere sotto l’egida di Gucci.

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YSL – collezioni attuali (Gucci)

Come non amare un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca del sorriso sui volti delle donne? Come non adorare un artista che traeva soddisfazione nel regalare, attraverso i suoi capolavori di alta sartoria, felicità, stupore e grazia al gentil sesso? Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia dell’uomo che ama. Ma, per chi non ha la possibilità di trovare questa felicità, io sono qui” – YSL.

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