Alla scoperta del mondo dei Fragrance Blogger

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Alla scoperta del mondo dei Fragrance Blogger

Ho passato una parte di infanzia ad Arona, un luogo incantato che si affaccia sul Lago Maggiore. E’ considerato per alcuni esperti del settore, la location di una storica profumeria di nicchia.
“Nicchia” non è un termine che si esprime a caso perché, di fatto, il mondo dei profumi definiti-non commerciali- è rimasto nell’ombra per un po’ di tempo, appartenente per lo più ad un élite abbiente e facoltosa, non solo per il reale costo dei profumi in quanto tali, ma anche per la difficoltà reale che c’è nel reperire il prodotto in questione.
Fino a qualche anno fa, si entrava in una profumeria chiedendo note olfattive specifiche.  Vi era un certo disorientamento ed inesperienza nella conoscenza di un’arte antica e pregiata, ma ancora poco sdoganata ed apprezzata, come quella dei profumi.
Il profumo è di per sé una delle poche cose non ancora trasportabili in quella che è la nostra seconda parte di vita, ovvero quella virtuale.
Uno dei sensi più potenti al mondo, quello dell’olfatto, non ha la possibilità di essere riprodotto su una fotografia e quindi è ancora più enfatico ed affascinante come sia proprio il web a sdoganare le porte del lusso e dei marchi di nicchia nel mondo culturale e commerciale.

Chi sono e che ruolo hanno oggi i Fragrance Blogger?

I Fragrance Blogger all’atto pratico sono i nuovi esperti e super virali influencer dei profumi.
Un prodotto che attraverso lo schermo non può essere percepito ma che viene raccontano con le creazioni olfattive di chi ha creato questo prodotto.

Gli esperti parlando della piramide olfattiva, che è suddivisa in tre note:
1) Di testa

2) Di cuore

3) Di fondo

Ciò che si sente subito, ciò che si sviluppa man mano che passa il tempo ed alla fine ciò che un profumo lascia in permanenza sul finire del suo ciclo. Ma non solo questo tris di fasi aromatiche, ci sono differenze quali eau di parfum, eau de toilette, le colonie, i profumi in olio e cosi via… Vi è un mondo sconosciuto ed ampio in cui il nostro naso può perdersi e ritrovarsi nei sentori dei fiori, delle spezie, delle erbe e dei legni.
Vi è anche la suddivisione tra secco ed umido, dolce ed acerbo, salato o agrumato.

Il racconto olfattivo dei Fragrance Blogger

Oltre alle materie prime utilizzate ed ai tempi di macerazione di un’essenza e come soprattutto quest’ultima si sviluppa sulla pelle di ognuno di noi, è qui che il racconto olfattivo dei Fragrance Blogger diventa essenziale per capire cosa effettivamente la nostra pelle può indossare.

A colpi di spruzzi e packaging accattivanti, anche l’occhio da sempre vuole la sua parte. I videomaker ed i vari tik-toker creano contenuti multimediali per farci assaporare una fragranza anche da lontano.
Veniamo trasportati in Oriente, in un giardino soleggiato, in un prato innevato o addirittura in terrazzo con il bucato appena steso. Questo è ciò che i profumi da intenditori dei nasi gourmet ci promettono di farci vivere.

Il profumo come una macchina del tempo

Qualcuno ha definito il profumo come “una macchina del tempo” perché legato al ricordo ed al nostro istinto di percepire e “sentire” attraverso l’olfatto.
Noi nasciamo e subito sentiamo qualcosa: il contatto sensoriale, la percezione visiva ed uditiva e gli odori che ci circondano.
Quante volte ho detto a mia madre “sai di mamma”!.
E dire “sai di mamma” è indescrivibile perché è qualcosa legato alla sua pelle, ad una boccetta di profumo non vendibile, inimitabile.
Quanti ricordi e tragitti potrei tracciare, ripercorrendo ogni profumo che lei ha portato?
Io torno indietro e sono su quel Lago, in quella profumeria. Torno ai miei cinque anni quando la mia mamma portava La Perla, ai miei dieci quando indossava Must di Cartier, ai miei diciotto se penso al suo Patchouli di Etro.

Rivedo me adolescente quando ho portato Light Blue di Dolce e Gabbana perché me l’hanno regalato dentro un palloncino in un ristorante cinese o quando ho indossato Gucci by Gucci prima di lasciare una città importante e trasferirmi altrove.

Ricordo l’ultimo profumo di cui mi sono innamorata, di una farmacia storica fiorentina, scoperto per caso ad un giro sul lago, lontano dalla Toscana. Ricordo la fatica di trovarlo in commercio, persino nella sua Regione d’origine.
Il successo dei Fragrance Blogger sta in questo, non possono farci sentire realmente un profumo, ma possono evocare come sarebbe se lo avessimo addosso.
È il concetto di “provare sulla propria pelle” che stimola il commercio alla voglia di avere per noi qualcosa di unico, come il mondo di nicchia dei profumi artigianali riesce a fare.  Aprire questi mondi a più porte, permettere di innamorarsi più facilmente di una fragranza, cambiando con essa tra i nostri anni e gli eventi, è un lusso accessibile che permette a tutti attraverso uno schermo di geolocalizzare la prossima fragranza da provare, creando un vero e proprio intramontabile must have.

 

 

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