First Lady “spendaccione”, ma quanto costate?

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First Lady "spendaccione", ma quanto costate?

La lista delle consorti con le “mani bucate” la dominano Rania di Giordania e Melania Trump

Cadono i governi, cambiano i primi ministri ma le First Lady “spendaccione” restano una granitica certezza bipartisan. Incuranti di crisi globali e spending review, fanno sfiorare i budget presidenziali con guardaroba da star, messe in piega che costano quanto la rata di un mutuo e soggiorni dorati in alberghi extralusso.

Il conto shock è trasversale, come ha dimostrato Brigitte Macron: la première dame francese è finita nel mirino della Corte dei Conti d’oltralpe per le sue “spese pazze”, com’era accaduto prima di lei già a Carla Bruni e Valèrie Trierweiler.

Per apparire sempre impeccabile, sulla soglia dell’Eliseo o al G20, la moglie di Emmanuel Macron spende 5200€ al mese solo di parrucchiera, cui vanno sommati i 279000€ dei quattro impiegati al suo servizio, chiamati tra le altre cose a smistare le 20000 lettere che riceve ogni anno.

I contribuenti storcono il naso e così Brigitte taglia sul guardaroba: capi e calzature non gravano sulle casse pubbliche perchè l’ex insegnante sfoggia abiti e scarpe presi in prestito dai grandi creatori di moda francesi.

Melania Trump non ha limiti di platfond

First Lady spendaccione

Incurante di ogni polemica, Melania Trump, persino di fronte agli estratti conti pesanti quanto mezza manovra economica. L’elenco degli acquisti sfrenati della signora Trump è infinito: dal cappotto da 10000€ firmato Dior alle Birkin di Hermès da 12000€.

A far impennare i conti e le polemiche sono soprattutto le spese per le trasferte della First Lady: al Cairo, in Egitto, è riuscita a spendere 84000€ per sei ore di permanenza all’Hotel InterContinental Semiramis, cinque stelle a due passi dal Museo Egizio. Al netto delle spese per la sicurezza, cosa abbia fatto lievitare il conto, resta un mistero.

Travolte dalle polemiche per le spese pazze

Profilo basso questo sconosciuto ad Istanbul, dove si racconta che Emine Erdogan, la moglie del Presidente Turco Recep Tayyp Erdogan, abbia un debole per lo shopping compulsivo. Oltre agli abiti griffati c’è di più. Nel suo caso un’attenzione speciale per i mobili d’antiquariato che acquista ovunque: mentre il marito era impegnato in un vertice a Varsavia, ad esempio, ha fatto chiudere un negozio spendendo in poche ore 40000€ in anticaglie.

In cima alla classifica delle spendaccione, svetta incontrastata Rania di Giordania, che pur di mantenere intatto il suo status di icona di stile, si è fatta prendere la mano: nonostante le smentite di rito, gli esperti hanno calcolato che nell’ultimo anno ha spesso 430000€ per rinnovare il suo guardaroba con abiti ed accessori nuovi.

Non esattamente una regina del riciclo, insomma, a differenza della primera dama argentina Juliana Awada, che pur giocando nella Serie A del campionato di eleganza tra First Lady, si ferma intorno ai 50000€ l’anno di acquisti, mixando pezzi di alta moda e marchi low cost.

Ama il lusso, le vacanze sfarzose e la bella vita Monika Babisovà, moglie del primo ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis, che per il matrimonio si è fatta confezionare dalla stilista Galia Lahav un abito da sposa del valore di circa 20000€. Briciole per il premier ceco, il cui patrimonio ammonta a 3,4 miliardi di euro.

 

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