Minigonna, il simbolo dell’emancipazione femminile compie 60 anni

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Minigonna, il simbolo dell’emancipazione femminile compie 60 anni

La minigonna nasce negli Anni ’60 dalla mente creativa della stilista londinese Mary Quant. 

Il capo iconico della storia della moda viene scoperto per puro caso, per accontentare le numerose richieste delle clienti della sua boutique che chiedevano gonne sempre più corte.

Un capo di abbigliamento intramontabile, emblema di ribellione e della lotta delle donne contro qualunque forma di maschilismo.

Per la prima volta le donne possono contare su di un capo che consente loro piena libertà di movimento. 

E’ l’invenzione del decennio, che cambia completamente il modo di comportarsi e di vivere la quotidianità. 

Un capo di abbigliamento che rende le donne libere

E’ la fine di un’era, in cui abiti lunghi che impediscono i movimenti vengono sostituiti da un capo d’abbigliamento che rende le donne libere da ogni costrizione.

Nel 1965 Jean Shrimpton scandalizza l’Australia indossando un miniabito sopra il ginocchio per partecipare alla Melbourbe Cup Carnival.

Nel 1966 Jackie Kennedy si presenta per la prima volta in pubblico con una gonna che le arriva alla coscia. 

“Il futuro della minigonna è ormai assicurato”

dichiara lo stesso New York Times.

Solo due anni dopo, nel 1968,  la ex First Lady si presenta al matrimonio con Onassis indossando un abito sopra il ginocchio realizzato per lei da Valentino.

A chi attribuiva l’invenzione di questo capo iconico ad Andrè Courregès nel 1999 la stessa Mary Quant affermò: “né io né Courreges abbiamo avuto l’idea della minigonna. E’ stata la stessa strada ad inventarla”.

Simbolo di forza, fascino, sensualità, ironia, coraggio e sfacciataggine la minigonna è stata negli anni rivisitata da numerosi stilisti. Unica cosa certa: era sempre corta.

Louis Feraund, ad esempio, proponeva capi dalle caratteristiche austere, ma al contempo pratici e futuristi.

A non amare questo capo iconico era invece Coco Chanel, secondo cui la mini-skirt mostrava una della parti meno graziose del corpo femminile, ossia le ginocchia.

Con l’arrivo degli Anni ’70 la minigonna si trasforma da simbolo di emancipazione a emblema della “donna oggetto”.

Nonostante ciò la minigonna è non ha mai perso il suo appeal.

Oggi la mini è ancora uno dei capi più apprezzati, a tal punto da avere una giornata dedicata.

Dal 6 giugno 2015 è stata istituita la Giornata mondiale della minigonna come simbolo di protesta per un atto discriminatorio verso una studentessa algerina a cui era stato vietato di partecipare ad un esame perché indossava una gonna considerata troppo corta.

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