Il valore terapeutico della sabbia

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Il valore terapeutico della sabbia

Sabbia: utile alleata contro osteoartrosi, reumatismi e patologie della pelle

Al mare, armati di secchiello e paletta, i bambini amano giocare con la sabbia e con loro si divertono anche i nonni.

La sabbia ha però anche un valore terapeutico. Infatti può essere una valida alleata per diversi disturbi, soprattutto per quei dolori che accompagnano la terza età, con i quali è faticoso convivere.

La psammoterapia è un tipo di termoterapia a secco, dall’efficacia scientificamente provata, offerta d’estate ormai in tante regioni italiane nei centri termali e di benessere. In spiaggia chiunque si può divertire con la sabbia, magari ricoprendosi per qualche minuto piedi e gambe, mai il capo o il torace.

Per avere effetti curativi e benefici ci si deve però rivolgere, con la prescrizione di un medico, esclusivamente a centri specializzati, che osservano regole precise e codificate.

I principali disturbi per cui la psammoterapia si rivela un’ottima soluzione, sia sul fronte della prevenzione sia della cura, sono principalmente l’osteoartrosi ed i reumatismi articolari cronici, ma anche il dolore cronico conseguente a fratture e distorsioni o malattie della pelle quali eczema, dermatite seborroica e soprattutto certe forme di psoriasi.

Come avviene la seduta della psammoterapia?

Come avviene la seduta della psammoterapia?

La persona viene fatta accomodare in buche già preparate, di dimensioni prestabilite, all’interno di grandi vasche all’aperto. E poi viene ricoperta da uno strato di circa 10 cm di sabbia, di solito precedentemente inumidita con acqua di mare. Specifici tendaggi riparano il capo dal sole.

Sabbia ed acqua di mare permettono all’organismo di sopportare senza disagio temperature costanti sino a 50 °.

Oltre ai benefici del caldo, questo trattamento, abbinato ad altre tecniche talassoterapiche, garantisce la cessione di sostanze preziose quali quarzo, silicio, cloruro di sodio, iodio, cloro, calcio, magnesio e potassio. In genere, un trattamento completo va dalle 10 alle 12 sedute, Si parte con 10 fino ad arrivare a 25 minuti.

La psammoterapia che si abbina efficacemente a bagni marini ed esposizione solare, a differenza di quello che molti pensano è un trattamento esclusivamente terapeutico, quindi deve essere effettuato sotto supervisione medica. In alcuni centri è prevista la convenzione con il Sistema sanitario nazionale.

Ci sono infatti delle controindicazioni: non è idonea per cardiopatici, ipertesi ed ipotesi, per chi ha il diabete, problemi venosi, è anemico o nefropatico. E non va bene per le donne in gravidanza, i bambini ed in presenza di malattie in forma acuta.

La sabbia fa bene anche alla psiche

Oltre al corpo, la sabbia può curare la mente. La Sandplay therapy, terapia con il gioco della sabbia, ideata negli anni Cinquanta dalla psicologa Dora Kalff, è incentrata sull’uso dell’immagine  per far emergere problemi e traumi sepolti nell’inconscio ed esprimere malesseri difficili da spiegare con le parole.

La Sandplay therapy si svolge in una stanza attrezzata con una cassetta di sabbia: usando oggetti in miniatura che rappresentano persone o animali e lasciando spazio alla creatività, si possono comporre scenari la cui interpretazione, insieme al terapeuta, permetterà di affrontare situazioni interiori di stallo o conflitto.

Sempre incentrata sulla sabbia è la metodica del Bonseki, l’antichissima arte Zen di creare giardini in miniatura. Si riempie un vassoio di sabbia e si disseminano dei piccoli sassi, rametti, piume o altri elementi decorativi per creare paesaggi montani, marini oppure dei giardini. Si pone poi il Bonseki in un angolo tranquillo della casa. Questa composizione si utilizza creando onde sulla sabbia, con un piccolo rastrello, per raccogliersi i meditazione e liberarsi dallo stress.

 

 

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