“Ti auguro di non trovare l’amore nel 2023”

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Riflessioni sull'amore 2023

“Ti auguro di non trovare l’amore nel 2023”

Con queste parole si chiudeva una delle tante sere tra me e mia madre qualche giorno fa..
È stato un augurio strano, qualcuno potrebbe dire inusuale per chi come me, ha appena passato la soglia dei trent’anni ed una famiglia sua non ce l’ha ancora.
Queste parole mi sono rimaste attaccate addosso come i glitter dei lucidalabbra più densi, come i coriandoli dentro le griglie dei tombini, in cui tu soffi, passi, pulisci, ma rimangono lì.
Si può davvero augurare il non amore romantico?
Siamo così abituati alla percezione dolce che la perfezione ci impone su una persona accanto, che l’amore sarebbe la prima cosa da impacchettare come regalo.
Ma ciò che si chiude è un anno difficile: le voci guerra, rialzo dei costi, covid, risuonano ancora come eco presente nelle nostre vite. La difficoltà maggiore sta nell’ incastrare fra la crisi generale del mondo, le proprie crisi interiori che scorrono ad onde, come altalene oscillanti riempendoci di dubbi.
Ci sono anni come questo in chiusura che sanno distruggerci.
Durante questi dodici mesi ho camminato fra le macerie che mi hanno fatto gli altri e che persino da sola sono stata capace di farmi, le ho spostate, camuffate, seppellite. Fino a che non le ho prese in mano davvero, guardandole e, con una grazia che non sapevo avere, le ho frantumate a terra ancora più violentemente e ci ho fatto un nido in cui dormirci ogni sera.
Sto bene?
Questo non lo posso dire.
Ma c’è una nota di fondo che resta, come tra i profumi più persistenti, che rimane ancorata alla certezza di andare avanti e quella nota sono io.
Non amo quella che sono, non amo tutte le cose che ho dovute fare in mezzo a quelle macerie, eppure chi avrebbe detto che da alcuni sassi ci avrei fatto un letto?
Che tutto il freddo, la fame, gli ostacoli, le solitudini e gli incastri sbagliati mi portassero ad essere viva oggi ed a mio modo- certo un modo tutto mio- di essere integra?
Perciò quando mia madre mi augura di non trovare l’amore per il nuovo anno, mi è difficile farlo ma in fondo la capisco. Nessuna persona saprebbe darmi la sostanza che da sola sono riuscita ad avere contro il peso delle vicissitudini.
Ho ancora troppe macerie da frantumare per ospitare qualcuno in quel letto di sassi.
Lo vorrei? Certo, come ogni Capodanno che si rispetti aspettiamo il bacio a fiato corto lungo le scale, gli ultimi secondi a sorpresa in cui tutto cambia, in cui qualcuno dica sono qui per te.
La malinconica perfezione del 31 Dicembre ci vorrebbe felici, audaci, provocatori e liberi mentre la realtà ci coccola di inquietudini e lustrini.
Non siamo mai le persone che vorremmo essere sulle date di un calendario, siamo ritardatari nati sui programmi dei nostri desideri.
Io voglio perdonare il 2022 per avermi illuso di molte cose, di essermi innamorata ancora, di aver sistemato il lavoro, di essere nella casa dei sogni.
E lo perdono per un fatto ovvio e semplice, che nel mezzo di queste illusioni non avrei potuto essere persona migliore di quella che sono stata.
Cosa vorrei che ci fosse nel 2023 per me?
È il primo anno che non so dirlo, forse nemmeno voglio.
Vorrei svegliarmi a Gennaio e vedere che con lo scorrere dei piedi e del calendario, la vita si annida fra il cuore e le possibilità, che fluisca normale e naturale adagiata su quello che è giusto sia per noi.
Svegliarsi e non sapere che su una data ci sarà affisso un sogno, ma aprire gli occhi e sapere che sta accadendo.
Come l’attimo prima del bacio, il momento in cui si chiudono gli occhi e ci si tuffa nel futuro che sta arrivando.
Gli attimi prima della felicità, questo è quello che vorrei per il 2023, prepararmi, con calma, ad essere felice!

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