La storia del Pantone: un secolo a colori

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I colori hanno un significato ben preciso. A livello psicologico questo aspetto rientra nel campo delle emozioni, delle esperienze personali e passate. Esiste una branca delle scienze psicologiche interamente dedicata al colore che viene utilizzata dal neuro-marketing.

A parte ciò i colori possiedono dei valori simbolici davvero interessanti in quanto riescono a stimolare la mente umana provocando reazioni particolari. Pertanto, nonostante il colore in natura non esiste come tale, l’uomo ha avuto da sempre la necessità di circondarsi di tinte affibbiando loro un’emozione o un ricordo unico.

Il “manuale” dei colori

Leatrice Eiseman (direttrice del Pantone Color Institute) e Keit Recker (Presidente e co-fondatore del magazine HAND/EYE) sono gli autori di un manuale interessante, pubblicato nel 2011 da Rizzoli, interamente dedicato alle nuances. Stiamo parlando di “Pantone: storia del XX secolo a colori” un vero e proprio testo di riferimento per tutti coloro che vogliono capirne di più circa  questo strumento cromatico.

L’obiettivo di questo libro è creare un percorso storico  sull’utilizzo dei colori durante il Novecento.
Se da un lato l’oro pallido ed il malva chiaro regnavano all’interno degli spazi dell’Esposizione Universale del 1900 a Parigi, dall’altro sfumature più calde quali il ruggine, il rosso bruno e il blu notte hanno caratterizzato gli ultimi decenni del XX secolo.

Fu proprio “il signor Pantone” – all’anagrafe Lawrence Herbert – il  pioniere della classificazione del colore e degli standard di riferimento per tutti le figure professioniste e i creativi di tutto il mondo.

Eiseman e Recker all’interno del volume identificano due centinaia di oggetti classificati in base alla loro tipologia (pezzi d’arte, design di interni e moda) mostrandoli e descrivendoli in circa 207 pagine.

Decenni di colori

Diverse sono le palettes di colori che hanno fatto “furore” nei vari decenni. Se negli anni Venti le donne erano più disinibite e indipendenti e lo facevano indossando rossetti color vinaccia ed abiti rosa pallido, negli anni Cinquanta il boom economico era espresso dalla moda con vestiti “goccia di limone” o “turchese pastello” che ben venivano declinati anche nelle ceramiche e nei piani di lavoro in formica.

Dopo i moti rivoluzionari del ’68 nacque l’esigenza di creare nuovi scenari esotici in stile ‘Hotel California’. L’uomo contemporaneo a quegli anni adorava circondarsi di tramonti bordeaux che si tuffavano bene nel blu scuro degli Oceani.

Il decennio successivo, durante i “mitici anni ’80” come direbbe qualcuno, si vide un’esplosione di colori fluo e di materiali olografici che ben si incorniciavano a quel periodo di cambiamento.

In seguito alla caduta del muro di Berlino, il mondo occidentale volle togliere lo sfarzo e le sfumature sgargianti che avevano spopolato negli ultimi anni lasciando spazio al nero ed alla nascita del grunge.

Pantone: storia del XX secolo a coloriracconta in modo chiaro e semplice non solo in che modo le tavolozze siano cambiate nel corso degli anni, ma disegna un ritratto sociale ben definito.

Ma che cos’è Pantone?

La Pantone Inc. è un’azienda fondata nel 1962 da Lawrence Herbert a Carlstadt, nel New Jersey. Era il 1963 quando si mise a punto il Pantone Matching System®, una sorta di catalogo dei colori standard in tutto il mondo. Il PMS divenne in poco tempo un punto di riferimento sia nel mondo dell’industria e della chimica.

Questo sistema di classificazione cromatica è il frutto di un’intuizione nata da un dipendente della M&J Advertising col fine di semplificare e scremare la produzione di inchiostri colorati che sarebbero poi state acquistati e trasformati dalla Pantone Inc. Quest’ultima nel 2007 divenne proprietà della X-Rite, colosso negli States nella produzione di prodotti per il colore.

È possibile tradurre i colori in modo semplice?

Quante volte abbiamo impiegato un’infinità di tempo per spiegare la sfumatura di colore esatta a qualcuno? Basti pensare la scelta del colore di un divano, di un quaderno, di un abito o di una carta da pareti.

Grazie al sistema di classificazione Pantone è possibile tradurre i colori con un codice alfanumerico comprensibile a tutti in ogni parte del pianeta.

In Italia esistono le ‘mazzette’ ovvero cartoncini legati tra loro che presentano un campione di colori abbinati a numeri o lettere. Inizialmente si contavano ‘solo’ cinquecento colori. Negli anni ’80 le sfumature conteggiate furono settecento. Attualmente si registrano millecentoquarantaquattro colori se si tengono in considerazione anche i colori neon e metallizzati.

Il Pantone Color Institute: un centro che studia il colore

Era il 1986 quando fu fondato il Pantone Color Institute col fine di supportare designers e aziende nella scelta e nell’applicazione ‘strategica del colore’. Dal 2000 l’istituto definisce anche quello che viene considerato il “colore dell’anno” (per il 2021 si ricorda l’Ultimate Grey e l’Illuminating).

LEGGI ANCHE: Pantone sceglie due nuance come Color Of the Year 2021

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