Covid Manager, figura di riferimento “richiesta” dalla Pandemia

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Covid Manager, figura di riferimento "richiesta" dalla Pandemia

In questi mesi l’emergenza Covid ha trasformato il modo di lavorare con la diffusione dello smart working ma ha anche creato nuove figure professionali. E così dallo scoppio della Pandemia, è aumentata la richiesta di Covid Supervisor o Covid Manager.

Covid Manager: una nuova figura professionale

Si tratta di una figura riconosciuta e diffusa all’interno delle aziende. Nei prossimi messi la prospettiva di una progressiva riapertura delle attività farà crescere ulteriormente la domanda da parte delle imprese, creando opportunità di occupazione anche stagionale, soprattutto nei settori del retail, della ristorazione e della grande distribuzione.

Rispetto allo scorso anno il contesto è più maturo, con impresa ed utenza che hanno ormai familiarizzato con l’uso di dispositivi di protezione e le norme di sicurezza. Ma resta fondamentale avere solide competenze trasversali o soft skills, ovvero quelle competenze non tecniche o professionali ma altrettanto importanti come saper comunicare efficacemente e saper lavorare in gruppo.

La domanda di questa nuova figura professionale nasce dal bisogno di gestire la sicurezza nei posti di lavoro, di verificare il rispetto delle misure anti-contagio e delle norme di legge previste. Per questo motivo solitamente si cercano Covid Supervisor tra il personale che ha una formazione nelle risorse umane o HR (Human Resources) e nel settore dell’Health and Safety, ovvero i responsabili della sicurezza aziendale. Può trattarsi di una persona già presente in azienda o di una nuova immissione.

La figura del Covid Manager si occupa di controllare che quanto previsto dal protocollo anti-contagio aziendale venga messo in pratica e deve intervenire in caso di problemi di sicurezza, verificare che i dispositivi di protezione individuale (DPI) siano usati correttamente e che il distanziamento tra le persone all’interno dei luoghi di lavoro sia rispettato.

Covid Manager, figura di riferimento "richiesta" dalla Pandemia

Covid Manager: che competenze e formazione sono richieste?

Non esistono percorsi di studi specifici, se non l’aver frequentato le scuole medie superiori (diploma). Corsi universitari nell’area delle risorse umane e/o delle normative sul lavoro sono sicuramente un vantaggio in più.

La formazione avviene, in tempi di Pandemia, in larga parte in modalità virtuale seguendo corsi che prevedono lezioni per 40 ore per approfondire le disposizioni fornite dal Governo in materia di DPI e protocolli di sicurezza, la conoscenza della natura del virus e le modalità con cui si trasmette e si può prevenire il contagio.

Spesso i corsi sono svolti in accordo con l’impresa che richiede la figura del Covid Manager in modo da definire e conoscere le singole soluzioni adottate: dai protocolli anti-contagio alle modalità d’ingresso ed uscita dei lavoratori (o clienti/fornitori) senza dimenticare pratiche quotidiane come la sanificazione dei vari locali, le norme di igienizzazione personale dei dipendenti, la scelta delle ditte di approvvigionamento dei DPI ed ovviamente la procedura da adottare in caso di contagio.

Questo ruolo richiede una certa autorevolezza ma anche dimestichezza nell’apprendere e capire le nuove leggi ed i protocolli. Ma serve anche una certa flessibilità: il compito del Covid Supervisor è trasversale a molti settori, dalla manifattura alla logistica passando per il retail e la ristorazione, fino a tutte quelle realtà dove c’è un contatto tra colleghi e clienti.

Questa figura professionale non vigila soltanto sulla sicurezza ma anche sul modo in cui le persone si relazionano, per cui sono fondamentali le competenze necessarie a gestire con successo queste relazioni, come la capacità di lavorare sotto stress, di reagire agli imprevisti, di lavorare in team, di empatizzare con colleghi e clienti, di ascoltare in modo attivo e comunicare efficacemente, sapendo gestire eventuali conflitti.

 

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