Essere curvy: intervista a Nadia Poggio, modella curvy alessandrina

14 min lettura
Commenti disabilitati su Essere curvy: intervista a Nadia Poggio, modella curvy alessandrina
2
631
Essere curvy: intervista a Nadia Poggio, modella curvy alessandrina

Un tempo le chiamavano “maggiorate“, ora “curvy” e l’ icona italiana per eccellenza “curvy” è la nostra Sofia Loren, una fisicità dalle forme molto evidenti che ha fatto perdere la testa a tutto il mondo.

Nadia Poggio, la modella curvy si racconta su ModApp

Nadia Poggio, la modella curvy si racconta a ModApp

La donna Curvy è “ un donna autentica, senza filtri, che sta bene nella sua fisicità. Curvy è naturalezza, allegria, libertà di potersi concedere un pezzetto del dolce preferito o di una buona lasagna. Curvy è felicità, e si sa… le Donne belle sono quelle Felici!” così definisce il concetto di Curvy la nostra NADIA POGGIO, ragazza 28enne di Alessandria, impiegata, che ha da qualche tempo ha intrapreso la carriera di modella curvy – plus size.

Ma conosciamola meglio…

Se dovessi descriverti con tre aggettivi, quali sceglieresti?

Semplice: sono una ragazza alla mano cresciuta in campagna, tra le vigne di papà, nei colli tortonesi.
Solare: amo vivere e risolvere ogni cosa con un sorriso.

Morbidosa: il perchè mi pare evidente!

Il percorso che ti ha condotta a guardarti con occhi amorevoli come una creatura unica nel suo genere, è stato doloroso e difficile. Qual è stata la molla che ha fatto scattare in te questa voglia di rinascere?

Esattamente, è stato un percorso doloroso durato anni.
Nel corso della mia vita ho provato molte diete per perdere peso e solo una volta, quella per me decisiva, mi ha fatto perdere 15 kg in sei mesi, arrivando ad indossare una tg.44. Questo traguardo anzichè rendermi felice provocò in me la reazione opposta.

Piangevo tutti i giorni, non mangiavo nulla, non volevo uscire perchè avevo l’incubo di non poter assaggiare e bere niente che non mi facesse ingrassare.

La mia vita era vuota, triste e mi stavo autoescludendo da tutti.

Così ho deciso di cambiare rotta: impiegando tutta la mia determinazione e forza di volontà, e passo dopo passo, ho ripreso in mano la mia vita ed ho iniziato a lavorare sulla mia persona, ogni giorno.

Il primo difficile ma importantissimo passo è stato quello di perdonarmi e, successivamente, apprezzarmi per quella che sono. Ho capito che il mio corpo non è destinato ad essere una taglia 42 e, soprattutto, che ciascuno di noi è stato creato nel modo migliore per sè stesso.

Sfilare durante la trasmissione DETTO FATTO è stata un’emozione pazzesca, un’iniezione di Confidence!

Sfilare durante la trasmissione DETTO FATTO è stata un’emozione pazzesca, un’iniezione di Confidence!

Hai sfilato durante la trasmissione DETTO FATTO indossando un meraviglioso abito da sposa. Eri radiosa e bellissima, come ti sei sentita? E cosa hai imparato da quella esperienza?

Non avrei mai immaginato di poter sfilare, un giorno, in diretta Rai.
E’ stata un’emozione pazzesca, un’iniezione di Confidence potentissima, che non dimenticherò mai.
Ringrazio di cuore la stilista Marinella Zazzera fondatrice di “Sposa Formosa”, per avermi scelta e voluta tra le sue modelle formose.

Parlando di sfilate e di moda, Sofia Vergara ha lanciato la sua nuova collezione di jeans adatti per le donne curvy perchè sostiene che “la sicurezza personale di una donna, ha a che fare anche con i jeans che indossa “, il tuo sentirti sicura da cosa dipende?

Il concetto di body-inclusive deve assolutamente andare oltre, non ci si può fermare all’abito, è fondamentale.

ll mio sentirmi bene con me stessa, dipende ad esempio, da quanto tempo mi sono dedicata, da quanto tempo mi sono coccolata, dipende da quanti complimenti ricevo durante il giorno.

Credo molto nella legge dello specchio: gli altri ci guardano come noi guardiamo noi stesse!
E’ importante sentirsi bene nei propri abiti; tutto ciò che indossiamo ci regala un’emozione e se questa emozione è negativa, non saremo a nostro agio e non ci sentiremo al passo con il mondo.

Anche il bianco può stare bene ad una ragazza formosa giusto? Tu che vivi la moda, che consigli daresti a tutte quelle ragazze curvy che non riescono a scegliere il capo giusto e sentirsi a proprio agio?

Certo, qualsiasi colore può stare bene, se indossato però nel modo corretto, cercando di “mascherare” i nostri difetti e valorizzarci il più possibile grazie all’uso degli accessori.
La ricerca del giusto abito, talvolta risulta essere lunga e complessa, ma non dobbiamo demordere.

Una volta che abbiamo adocchiato quel taglio che ci fa sentire belle, cerchiamo di proseguire tenendo quella linea ma senza escludere quei modelli che apparentemente non ci convincono perchè se indossati con il giusto accessorio ci renderanno meravigliosamente perfette.

A chi non va bene la vostra presenza, può guardare altrove! Non fatevi soggiogare dalle persone, abbiate sempre il coraggio di essere voi stesse.

Le donne sono spesso vittime di pregiudizi, discriminazioni, intrappolate nella gabbia dei complessi che derivano da canoni di bellezza malati, a loro che consiglio ti senti di dare?

Il mio consiglio è quello di lavorare duramente su voi stesse e impegnarvi al massimo per provare ad aggiustare ciò che succede dentro di voi, partendo sempre dal presupposto che il giudizio degli altri riflette sempre il loro gusto personale, non il vostro valore!

Sei membro dell’Organizzazione onlus Body Positive Cat Walk. Durante il tuo percorso di vita ti sei mai sentita discriminata? Se sì, come hai reagito?

Ricordo due episodi in età adolescenziale che mi hanno segnata particolarmente e mi hanno spinta a reagire: la classica compagna di scuola “cattiva” che pensava di farsi bella svalutando le compagne che non le andavano a genio e, secondariamente, il famosissimo fidanzatino che ti lascia perchè sei “troppo grassa”.

Con il senno di poi ci ho riso sopra, ma in quei momenti ci sono stata molto male.

Il dolore però, è stato direttamente proporzionale alla forza impiegata per andare avanti e capire che è sempre bene valutare da chi proviene l’offesa e che le persone non sono il nostro ossigeno. Viviamo benissimo indipendentemente dal loro giudizio non richiesto.

Guardandomi attorno mi sento molto fortunata per aver avuto la forza e la saggezza di pensarla in questo modo; ed è per questo che mi sento di dire a tutte le donne : non fatevi soggiogare dalle persone, abbiate sempre il coraggio di essere voi stesse.

Una volta trovati i miei punti di forza, quelli negativi passano in secondo piano e, e mi rendo conto che “voglio bene” anche a loro, così come li vedo. La cellulite che combattiamo assiduamente, fa parte di me, ce l’ho, posso migliorarla ma non andrà mai via definitivamente.

Per te cos’è il “body positive”?

E’ uno stile di vita che è fondamentale imparare con il tempo.

E’ un modo di pensare, è un modo diverso di guardare il mondo, di guardare terze persone e di guardare sè stessi.
Seguendo questo pensiero ho imparato a mettermi nei panni delle altre persone, ho imparato a mettere da parte le critiche e le cattiverie gratuite.

Ciascuno è libero di andare in giro come meglio crede!

Ama la tua cellulite e coccolati. Tu ami la tua cellulite ed in generale gli inestetismi che tutte le donne combattono?

Voglio condividere con voi un “rito” che pratico spesso, proprio per aiutare ad amare me stessa, la mia pelle e le mie imperfezioni: prima di andare a letto, spesso mi piazzo davanti allo specchio, in intimo, e comincio ad osservarmi, a riflettere e a far caso a tutto ciò che di positivo vedo in me (ad esempio la vita, il seno etc.); una volta trovati i miei punti di forza, quelli negativi passano in secondo piano automaticamente, e mi rendo conto che “voglio bene” anche a loro, così come li vedo.

Davanti allo specchio sono inoltre solita mettermi la crema dopo la doccia, proprio perchè mi piace massaggiarmi e mentre lo faccio capisco che anche la cellulite che combattiamo assiduamente, fa parte di me, ce l’ho, posso migliorarla ma non andrà mai via definitivamente.

ModApp ringrazia infinitamente Nadia per la sua preziosa testimonianza!

 

Carica altri articoli correlati
Altri articoli da Elisa Muto
Altri articoli in Interviste
Commenti chiusi.

Leggi anche

Adolescenti in cattività: la testimonianza di Maria Cristina Savoldi Bellavitis

E’ possibile instaurare un dialogo con gli adolescenti in un periodo così delicato? …