Simone De Beauvoir, icona femminista di bellezza e stile

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Simone, madre del femminismo e compagna di Sartre

Tra le scrittrici più raffinate e da ricordare del secolo scorso vi è sicuramente Simone De Beauvoir. Francesissima, classe 1908, considerata la madre del femminismo per via del suo impegno attivo per l’ottenimento dei diritti delle donne e per le sue opere letterarie. Fu Presidente della “Lega dei Diritti della Donna” e combatté a lungo a favore dell’aborto.

Era il 1971 quando scrisse e firmò il “Manifesto delle 343 puttane” insieme ad altri intellettuali e donne dell’epoca che autodenunciandosi mettevano alla luce del sole la delicata tematica dell’aborto. In Francia, dal 1920, era in vigore una legge che puniva severamente le donne che decidevano di interrompere lo stato interessante. Era prevista una pena che andava dai 3 ai 6 mesi di reclusione.

Le fatiche letterarie composte dalla De Beauvoir furono incentrata molto sulla condizione femminile all’interno della società patriarcale e bigotta dell’epoca, seppur stesse vivendo a pieno il modernismo industriale.

Simone De Beauvoir, icona femminista di bellezza e stile

Simone, madre del femminismo e compagna di Sartre

Simone fu sicuramente una femminista, ma soprattutto fu una donna che amò pazzamente il maestro dell’esistenzialismo: Jean Paul Sartre. Conosciuto durante gli anni dell’Università, la De Beauvoir dedicò proprio a lui la sua ultima opera “La Cerimonia degli Addii”, pubblicata nel 1981, anno dopo la dipartita di Sartre.

Se dovessimo elencare le varie opere scritte da Simone de Beauvoir un solo pezzo giornalistico non basterebbe. Pertanto ne citiamo alcune solo per comprendere la grandezza di questa donna. La più emblematica è, forse, “Il secondo sesso” che ha destato scandalo tant’è che è rientrato nell’indice dei libri proibiti.

Un altro libro significativo è sicuramente la sua autobiografia declinata in 4 volumi che raccolgono i periodi che vanno dal 1958 al 1972.
Un altro classico di Simone è senz’altro “La terza età” dove illustra temi, poco affrontati dalla letteratura, quali la vecchiaia e la morte.

De Beauvoir, icona raffinata di stile anche per la moda contemporanea

Simone de Beauvoir frequentatrice seriale, fin dall’adolescenza, del circolo di intellettuali parigini “Café de Flore” del Boulevard Saint-Gérmain amava sfoggiare uno stile elegante e mai volgare.

La filosofa ed attivista difenditrice dell’assoluta parità all’uomo, veniva sempre fotografata con un’acconciatura raccolta da un cerchietto o una fascia.

Mai di inverno si separava dai suoi maglioni morbidi, dai tailleurs scuri, gonna e giacca con taglio a vivo semplice, dal filo di rossetto rosso e dalle cascate di collane lunghissime ed abbondanti. D’estate amava indossare abiti leggeri in cotone legati con una cintura in vita, camice bianche in lino con fiocchi, gonne ampie e turbanti sul capo.

Icona di tutte le donne, superba, elegante, delicata e mai sconcia. E’ questo e molto altro Simone de Beauvoir.
Nel 2008, lo stilista statunitense, Marc Jacobs ha avuto come musa proprio la compagna di Sartre per la collezione per Louis Vuitton.

Profumo, pellicce, biancheria fine, gioielli: lussuosa arroganza di un mondo dove non c’è posto per la morte“, Simone de Beauvoir descriveva così la società materialista e superficiale del suo tempo.

 

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