Femminicidi, una strage in aumento: 15% in più del 2019

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Femminicidi, una strage in aumento: 15% in più del 2019

“Una strage che durante il lockdown è proseguita indisturbata”, denuncia l’avvocato Lorenzo Puglisi, fondatore dell’associazione Sos Stalking che fornisce assistenza alle vittime di reati intra familiari o legati a dipendenze affettive.

Il 31 agosto 2020 sono state già  registrate 62  donne uccise per mano di mariti o di partner respinti. Si tratta di un numero in aumento del 15% rispetto alle vittime registrate nello stesso periodo dello scorso anno. I numeri purtroppo non sono incoraggianti: nel 2019 sono stati 95 i delitti che hanno colpito le donne. Parliamo di circa uno ogni tre giorni.

Nel 2018 le donne uccise erano state 142, il 2017 ha visto 113 vittime, nel 2016 ne sono state uccise 115, 120 nel 2015, 117 donne sono state uccise nel 2014 e ben 138 nel 2013. Secondo i dati raccolti dal Rapporto Eures 2019 su “Femminicidio e violenza di genere”, dal 2000 a oggi le vittime in Italia sono oltre 3.230, di cui 2.355 in ambito familiare e 1.564 per mano del proprio coniuge/partner o ex partner.

I numeri sono molto chiari ed indicano come, a distanza di poco più di un anno dall’introduzione della legge Codice Rosso in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, che avrebbe dovuto fornire uno strumento in più per intervenire tempestivamente, nulla sia cambiato. Ed all’incirca ogni 3 giorni e mezzo una donna viene uccisa.

L’andamento oscilla da Regione a Regione: ad agosto 2020 Lombardia e Piemonte si sono trovate tragicamente in testa con 11 casi ciascuna, seguiti dalla Sicilia con 8 delitti e dal Lazio con 5, Veneto, Liguria, Campania e Sardegna con 4 casi per ognuna, 3 in Toscana, fino ad Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Puglia con 2 delitti per regione e dall’Abruzzo con 1.

La situazione globale legata alla pandemia ha inevitabilmente fatto precipitare la situazione. Purtroppo un numero indefinito di donne, nel nostro Paese come nel resto del mondo, si è vista costretta a condividere gli spazi con il proprio aguzzino 24 ore su 24, con un incremento del senso di impotenza ed un isolamento sempre più soffocanti.

Ancora una volta i dati ci restituiscono un quadro inequivocabile della situazione: secondo i dati Istat  raccolti nello studio “Violenza di genere ai tempi del Covid”, i quali hanno preso in esame le chiamate al numero antiviolenza 1522, durante i mesi di lockdown, le telefonate ai numeri antiviolenza sono aumentate del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019.

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