Desdemona, una canzone dedicata alle vittime di violenza di genere

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Lotta contro la violenza di genere

La violenza di genere è un fenomeno che nel nostro Paese ha una diffusione ed un radicamento profondo. Ilaria Bernardini, vocalist della symphonic gothic metal band Rossometile, ha registrato una canzone in memoria delle vittime di violenza. Io ho avuto il piacere di intervistarla.

Rossometile, il vostro gruppo ha intitolato l’ultimo album “Desdemona” come il nome della prima canzone che lo apre. Si tratta di un omaggio a tutte le donne che hanno subito delle violenze?

Sì, il nostro quinto album in studio – così come la title track – si intitola “Desdemona”, nome femminile che significa “nata sotto una cattiva stella”.  Nella nostra musica tendiamo sempre ad omaggiare delle figure femminili, basti notare che tutti i nostri album hanno un titolo al femminile – Ultimaria, Terrenica, Plusvalenze, Alchemica e in ultimo Desdemona, un nome proprio di donna.

L’intero album tratta di tematiche più generali come il distacco, la separazione, la fine e il cambiamento, situazioni che portano all’inevitabile passaggio da un tipo di vita ad un altro, da una vecchia usanza ad una nuova. Ed in questo senso può essere un messaggio di speranza verso le donne che si trovano a vivere una situazione di maltrattamento di qualunque natura, un invito ad avere il coraggio di cambiare la propria vita in meglio.

Come nasce la canzone Desdemona e quale messaggio vuol trasmettere a chi è stato vittima di violenza?

Molti ascoltatori hanno colto la tematica della violenza sulle donne. Possiamo in effetti dire che Desdemona dia voce, con le sue parole e le sue grida tormentate, a questi sentimenti di oppressione e difficoltà che purtroppo ancora oggi troppe donne sono costrette a subire e per cui ancora troppo spesso rischiano la vita.

Il testo in sé e per sé non fornisce un vero e proprio esempio da seguire o una morale da insegnare, ad un certo punto però si può intravedere un barlume di speranza – “qualche volta credo ancora” – che però viene prontamente smentito dalla ripetizione del ritornello fatalista. Desdemona si ritiene destinata a una vita di disgrazie a cui non può sottrarsi e forse nel suo profondo ritiene anche di meritarselo. Queste tendenze a giustificare le azioni di violenza subìte e a credere di essere veramente il problema sono spesso ravvisabili nelle donne vittime di violenza, per cui possiamo dire che il grido di dolore di Desdemona può essere colto come un invito a ribellarsi ad una sorte avversa, cominciando a raccontare il proprio dramma ad altri, come fa lei nel brano.

“Desdemona” un nome, un’immagine imponente, di una donna forte, energeticamente potente…Parlando proprio di immagine…Come la immagini se dovessi descriverla oggi, in questo 2020?

Per scrivere il brano “Desdemona” ci siamo ispirati all’omonima protagonista di “Otello” di Shakespeare. Nella tragedia, Desdemona è moglie del generale Otello, per il quale l’alfiere Jago nutre profondo odio in quanto ha promosso a luogotenente Cassio al suo posto. Questo odio spinge Jago a ordire un inganno nei confronti dei due sposi, inducendo Otello a credere che Desdemona lo tradisca con Cassio e rendendo così la donna vittima ignara di questo complotto.

Da questa tragedia Verdi ha tratto una bellissima opera in quattro atti e noi, a nostra volta, abbiamo inserito nello special del brano alcune parole tratte da un’aria emblematica cantata da Desdemona nel quarto atto poco prima di morire, la “Canzone del Salice”.

Parliamo sicuramente di una donna forte, che ha atteso ed affrontato con coraggio la morte ingiusta perpetrata da Otello, pur non conoscendo il motivo della sua esecuzione. Oggi Desdemona sarebbe comunque una donna dolce, passionale e fedele, e il periodo di lockdown probabilmente l’avrebbe salvata da questo destino crudele, perché non avrebbe potuto vedere nemmeno per errore nessun altro che non fosse suo marito! Quindi tutte le accuse infondate di adulterio non avrebbero trovato fondamento.

Ci sono delle somiglianze tra te e lei? Nello stile, negli accessori, in cosa ti senti diversa e in cosa ti senti simile? Se Desdemona fosse quì, quale stilista le suggeriresti di valutare e perché? Le diresti di indossare una mascherina alla moda o una “seria” acquistata in farmacia?

Se ci riferiamo al personaggio di Shakespeare, sicuramente non vestiamo uguale per ragioni di epoche diverse! Ma sicuramente abbiamo in comune la fedeltà, il cuore grande ed una certa “oscurità” che ci avvolge, nonostante possa ritenermi fortunata ad avere accanto un compagno che mi ama come merito e che mi conosce bene. Le consiglierei di vestire come preferisce, di dare voce al suo spirito, e anche di utilizzare mascherine che la tutelino per bene (i personaggi femminili delle opere tendono a morire drammaticamente di malattia!).

Cosa vorresti dire a chi ascolta per la prima volta Desdemona?

Alzate il volume, lasciatevi travolgere e ascoltate con il cuore! Questo disco parla alla nostra dimensione più profonda e tratta di sentimenti e situazioni che almeno una volta nella vita abbiamo affrontato e la title track è un’autentica mazzata nelle viscere!

Ilaria, quali sono i tuoi pregi e difetti? Hai un  motto?

Pregi: tenace, mentalmente aperta, ragionevole. Difetti: permalosa, ingenua, pigra. Non credo di avere un vero e proprio stile di vita, cerco l’ordine pur vivendo e apprezzando il caos.

Un mio motto potrebbe essere:

“never give up”

“Never give up” significa “mai arrendersi” quindi sostanzialmente è una sorta di mantra che ripeto a me stessa anche quando le cose non vanno proprio come desideravo. Per farmi forza e continuare, mi dico di non mollare perchè solo così si possono raggiungere, un giorno, i risultati sperati.

 

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