Antonella Porto, Export manager di una nota azienda vitivinicola

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Antonella Porto, Export manager di una nota azienda vitivinicola

Perchè le donne devono essere “perfette padrone di casa” e gli uomini interessati  solo al lavoro ed alle sorti del calcio?

Ognuno di noi ha sviluppato abilità e passioni diverse e non possiamo ancora permettere che ci sia una distinzione tra lavori per soli uomini e lavori per sole donne. Ci sono donne coraggiose che affrontano con grande dignità e professionalità lavori considerati ancora prettamente maschili. Come ad esempio, l’Export Manager. Figura professionale,  gran conoscitore di mercato ed affari esteri,  sempre più richiesta all’interno di aziende che intendano conoscere la situazione del mercato sia europeo che extraeuropeo,  puntando alla vittoria nel settore vendite. Chi stabilisce che l’Export Manager sia solo un lavoro per uomini?

Ci dimostra il contrario Antonella Porto, una valida e professionale Export Manager che ho avuto il piacere di intervistare.

Antonella Porto, una grande e coraggiosa donna

Oggi l’Export Manager  è un profilo molto ricercato.  Sostanzialmente, perché le sue competenze sono ancora poco diffuse sul mercato, mentre la domanda da parte delle aziende, per questo professionista, aumenta di giorno in giorno. Scopriamo come lo è diventata Antonella.

Antonella Porto, una grande e coraggiosa donna

 

  • Antonella, come si è sviluppata la tua carriera?

Dopo aver frequentato il Liceo Classico, intrapresi studi universitari per diventare interprete parlamentare. Era il mio unico sogno.

Un giorno, per puro caso, a mio padre venne richiesto il supporto nel cercare una ragazza che parlasse inglese, la quale avrebbe dovuto sostenere un’azienda vitivinicola ad intraprendere il mercato oltreoceano (mercato internazionale in generale). Appena sentii ciò iniziai a fantasticare sull’idea di poter essere una ragazza autonoma a soli 19 anni. Mi piaceva molto studiare e poter realizzare il mio sogno ma quell’idea di autonomia e di intraprendere un nuovo mondo a me sconosciuto mi incuriosiva molto. E così comunicai a mio padre la decisione di interrompere la carriera universitaria per iniziare questo nuovo percorso. Essendo nata in Canada e quindi madrelingua inglese non avrei avuto alcun problema ma con la lingua. Questa decisione comportò l’allontanamento da mio padre per più di un anno ma oggi è fiero di me e della donna che sono diventata.

Il mondo del vino era totalmente sconosciuto per me. Ero astemia e non sopportavo alcun odore di vino. Col tempo e l’esperienza ho iniziato ad amare questo prodotto della terra, ad adorarlo arrivando ad avere oggi un palato fine e delicato che mi permette di distinguere un vino di qualità.

Cominciai a capire questo mondo, ad amarlo, a a scoprire la storia millenaria del vino, le curiosità nascoste nel suo lungo ed articolato processo produttivo e nei segreti della degustazione e dell’abbinamento a tavola. Questo mondo iniziò a coinvolgermi totalmente restituendomi vere e proprie emozioni.

Dopo questa lunga esperienza in questa azienda vitivinicola, fui contattata da una nota azienda vitivinicola campana: La Fortezza, nella quale oggi svolgo il ruolo di Direttrice Commerciale occupandomi principalmente del mercato estero.

Una donna in un mondo lavorativo ancora troppo maschile

Il mondo del vino è ancora oggi un mondo troppo maschile. Gli export manager più conosciuti sono per lo più uomini. Le donne che si affacciano a questo mondo vengono un pò anche penalizzate ma col tempo sempre più donne si avvicinano a questo mondo.

Le professioni del vino fortunatamente si declinano sempre più al femminile. Ne sono un esempio le wine blogger, l’enologhe, le sommelier.

Il vino è anche eleganza, è femminilità. Chi meglio di una donna può rappresentare l’eleganza?

Una donna in un mondo lavorativo ancora troppo maschile

Mi ritengo una “donna coraggio” perchè a volte penso a quanto ne ho, visto che il mio lavoro mi ha portato e mi porterà ad intraprendere nuovi viaggi e conoscere posti nascosti nel mondo. Ho avuto il piacere di visitare luoghi come America, Russia, Germania, Giappone, Inghilterra. Mi sono trovata di fronte a tante culture diverse e ad  interfacciarmi con persone aventi mentalità ed usi diversi dai miei ed è proprio in quei momenti che devi prendere coraggio ed entrare in sintonia, comprendere e percepire le richieste del tuo interlocutore.

Il mio è un lavoro che ti porta a fare viaggi che durano settimane. A prendere un aereo e a dover visitare, nel giro di 10 giorni, ben 4 Stati diversi, a noleggiare un auto, a dover guidare su strade che non conosci, ad incontrare clienti ed importatori ai quali raccontare il tuo vino, la tua terra.  E solo l’amore che hai verso il tuo prodotto di altissima qualità e che merita di essere conosciuto e portato sulle tavole di tutto il mondo ti porta a trovare quel coraggio di fare tutto ciò e di stare anche lontano dalla tua famiglia per settimane.

  • Come riesci a conciliare il lavoro e la famiglia?

Sono una mamma di due splendidi bambini: Davide di 11 anni e Camilla di 8 anni.

Grazie al supporto di Francesco, il mio grande amore, un marito insostituibile, riesco a conciliare  famiglia e lavoro, il quale mi porta a stare fuori casa e a dover tralasciare spesso quella quotidianità tipica della famiglia.

Mamma e moglie

Mi ritengo una donna fortunata sia ad avere il supporto della mia famiglia sia ad avere un lavoro che amo, un lavoro che mi soddisfa e che mi fa svegliare la mattina con grande voglia di andarci. Perchè il lavoro è “fatica, impegno, soddisfazione e determinazione”.

 

*Ringrazio di cuore Antonella per aver rilasciato questa preziosa intervista e testimonianza.

 

 

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