Aspettando mezzanotte..i riti di Capodanno

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Aspettando mezzanotte..i riti di Capodanno

In alcune società, passate ed anche attuali, l’inizio dell’anno cade in date diverse. In Italia, ad esempio, in base al calendario romano, il nuovo anno cominciava il primo di Marzo, sino a che nel 46 a.C. Giulio Cesare diede vita al nuovo calendario Giuliano, spostando lo spartiacque al primo gennaio.

Sono tanti i riti di Capodanno che, attraverso i secoli, sono arrivati fino a noi e che ogni anno rispolveriamo

Capodanno: primo Gennaio, anche se non è così scontato

Capodanno: primo Gennaio, anche se non è così scontato

Lo stesso, sino al Medioevo, per il Capodanno restarono sospese anche altre date “alternative”, per esempio l’1 o il 25 Marzo o anche il 25 Dicembre. Nel 1582 papa Gregorio XIII varò il suo nuovo calendario e la data del primo Gennaio quale inizio anno divenne finalmente comune.

Il nome Gennaio, dal latino Januarius, è invece un omaggio al dio Giano, detto Brifronte perché ha due facce, una volta al passato e l’altra che guarda al futuro.

Chiara l’allusione al passaggio simbolico dal vecchio al nuovo anno, un cambiamento che da sempre tutte le popolazioni hanno voluto celebrare con gesti, comportamenti e riti propiziatori, religiosi o profani, comunque atti a lavare via il male passato, allontanare gli influssi negativi ed ingraziarsi il tempo che verrà. Rituali scaramantici con cui si cerca di allontanare la sfortuna, convinti o più scettici, comunque fedeli al detto: non è vero ma ci credo.

Quali sono i riti di Capodanno più comuni? 

Botti&Co

In quasi tutte le culture del mondo i momenti importanti che segnano un cambiamento, religioso o laico, solenne, triste o festoso, da sempre vengono sottolineati con del rumore, che siano spari a salve, campane, rulli di tamburi, gong, petardi, battito di mani. Il significato? Non ti distrarre, attento: stai vivendo un momento molto speciale.

Ora, però, sempre più città vietano i botti. La sicurezza deve sempre prevalere sulla scaramanzia.

Cibo portafortuna

Mangiare le lenticchie e mangiarne tante, è l’input categorico della tavola di Capodanno. La forma di questi legumi ricorda infatti quella delle monetine, quindi simbolicamente preannunciano l’arrivo di soldi.

Come melagrana ed uva, sono chicchi e da sempre considerati i messaggeri di una rinascita, anche economica.

Il peperoncino in tante regioni italiane viene invece usato per le ghirlande o appeso alle porte quale rito beneaugurale. Tutto ciò che è rosso, del resto, sin dall’antichità, viene ritenuto un portafortuna perché il colore legato per eccellenza al Solstizio d’inverno, il 21 Dicembre: vermiglio come il sole, il sangue, il calore, la vita stessa.

Incontri beneauguranti

Le versioni ormai si sono moltiplicate. Se ad inizio mattina, come prima persona, incontri un uomo sarà un anno sì, se è di sesso femminile avverrà il contrario! Oppure, per le ragazze: se per primo vedi un uomo, ti sposerai presto. Se vedi una donna ti toccherà aspettare.

Incontrare un vecchio o un gobbo è di buon auspicio, se ci si imbatte in un bambino o un prete proprio no!

Intimo rosso fuoco

Intimo Rosso Fuoco: usanze Capodanno

Tassativo il colore della passione, il rosso per mutande, completino, giarrettiere. Un’usanza che simbolicamente, si collega alla fertilità ed alla nascita di una nuova vita.

Magico falò

Da sempre, l’ultimo dell’anno, si festeggia anche con il fuoco, quindi al calore ed alla vita. Gli antichi in questo periodo del Solstizio d’inverno, il più buio dell’anno, incoraggiavano il sole celebrandolo quale invictus, invincibile: coraggio, sembri sconfitto dalle tenebre ma sappiamo che rinascerai ancora, tornando a splendere, in alto. Intanto, noi, per aiutarti, accendiamo un po’ di luce.

Ramazze scaccia mali

Sono piccole scope di saggina in miniatura che in alcune Regioni vengono ancora attaccate ai regali o alle porte di casa. Il significato simbolico? Semplice, spazzare via tutti i mali.

Regali golosi detti anche strenne

Con il fidanzato o con l’amica del cuore, si usa scambiarseli anche per l’anno nuovo. I nostri avi Romani si scambiavano doni quali datteri, miele e fichi secchi perché l’anno in arrivo fosse dolce, accompagnati da ramoscelli di alloro detti strenae, come augurio di felicità e fortuna.

Se lo fai a Capodanno..lo farai poi tutto l’anno

Ci crediamo o meno, riguardi il lavoro o la vita privata, se una cosa non ci piace evitiamo di farla proprio il primo di Gennaio. Ad ogni buon conto. Perché andarsele proprio a cercare?

Tombola!

Anticamente il “cambio d’anno” era l’unico periodo in cui, ai nobili come ai popolani, era consentito il gioco d’azzardo.

La tombola, il Mercante in fiera, il Monopoli ed altri tradizionali passatempi dell’ultimo dell’anno si rifanno proprio a quell’ usanza.

Via le cose vecchie

Non lanciamole dalla finestra, ovviamente. Qui il gioco è scoperto. I cocci ed il vecchio sono una zavorra che appartiene al passato e, dunque, non serve più: deve lasciare il posto al nuovo ed al più bello, nei prossimi mesi.

Vischio al bacio

Non è una scelta casuale, baciarsi sotto il vischio. Nella civiltà celtica era una pianta sacra che indicava il rinnovamento della vita e si pensava portasse fortuna: poteva essere tagliato solo una volta l’anno, nel periodo di Capodanno, e solo dai druidi, i capi supremi, con un falcetto d’oro.

Ed ancora oggi a Capodanno si mette il vischio sulla finestra, ma anche candele o fiori rossi per propiziarsi la fortuna in amore.

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