Ti chiamerò Acquamarina, un libro di Giusy Scattarelli

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giusy scattarelli 

Giusy Scattarelli è l’autrice di “Ti chiamerò Acquamarina”, Edizioni Florestano, un libro per ragazzi ma rivolto in realtà a tutti.

Ho avuto il piacere di intervistarla e di sapere cosa la lega al mondo della moda.

  • Giusy come nasce il tuo libro, che rapporto hai con i personaggi della tua storia?

Il mio libro è nato in seguito ad un’ ispirazione casuale, affiorata alla coscienza in pieno Lockdown: una volta che nella mia mente si è accesa la lampadina creativa, ho sentito il bisogno di rifugiarmi in un’atmosfera rarefatta, una camera a parte dove l’orrore o la noia di quel presente restassero fuori, quasi l’energia positiva della scrittura fosse un gesto scaramantico per esorcizzare la mia paura.

Il rapporto che si è instaurato con i numerosi protagonisti del libro è stato molto stretto: ho sentito “miei” questi personaggi ed ho provato per loro simpatia, antipatia, tenerezza, compassione e profonda solidarietà, a seconda dei vari casi. Li ho giudicati ed assolti, salvati…Ho instaurato con loro un rapporto fraterno ed amichevole, piuttosto che filiale: mi sono frantumata ed ho distribuito a ciascuno di loro un pezzo di me o qualcosa che assolutamente differisce dal mio sentire.

  • Quali sono i tuoi pregi ed i tuoi difetti?

Forse il difetto (se così si può definire) che mi viene subito alla mente è la mia ritrosia, che definirei come qualcosa a metà tra il non mettermi in mostra e la diffidenza; inoltre sono facilmente irritabile!  Anche se le mie irritazioni finiscono sempre …a “tarallucci e vino”.

Un altro grosso difetto è che sono distratta e casinista, per cui è facile che passi buona parte del mio tempo a cercare le cose che ho riposto chissà dove…Per quanto riguarda i miei pregi, penso consistano principalmente nel mio ottimismo, nella mia allegria e nella caparbia volontà di affrontare e risolvere immediatamente i problemi.

  • I personaggi del libro, come li definiresti a livello caratteriale?

Ognuno dei personaggi ha un carattere ben definito, quasi un modello umano. C’è l’introversa (o “sfigata” ai tempi nostri), che ha bisogno di tirarsi, ed essere tirata, fuori della tana in cui, “vestita di pura pelliccia e dotata di clava”, si è nascosta per sfuggire al mondo crudele. L’esempio della sua amica del cuore può servirle: ha un carattere diametralmente opposto, combattivo, aperto, ottimista. È l’espressione serafica della saggezza e dell’arguzia, un personaggio estremamente positivo, pragmatico ed insieme deliziosamente innocente e sognatore. Un altro personaggio è quello che si definisce una leader, con tutti i connotati: trascinatrice di popoli, aggrega e disgrega, perché cova dentro di sé qualcosa che mina alla base tutte le sue convinzioni e le sue azioni.

C’è il timido, impacciato, imbranato che non si cura di nascondere le sue debolezze ma si rifugia in chi lo capisce.  Poi il personaggio sicuro di sé, delle sue verità incontrovertibili che denigra chiunque altro non sia come lui.

Ci sono gli amici fedeli, ingenui, che non nascondono nulla e sono fonte sicura di notizie, quelli che umilmente risolvono i problemi degli altri e non spettegolano. E così via…

  • Se dovessi descrivere i tuoi personaggi associandoli ad un loro modo di vestire, come li immagineresti?

Quando scrivevo il mio libro, immaginavo perfettamente come fossero vestiti i miei personaggi. Sono studenti, quindi l’abbigliamento è generalmente semplice, il più delle volte consiste in jeans, con un range che varia da quelli più economici a quelli firmatissimi. E, a seconda della stagione, ho pensato a magliette colorate e carine, camicie sportive o romantiche, maglioni in tutte le fogge e colori, abitini corti per le grintose e lunghi per le vintage, da sfoggiare soprattutto in occasione delle feste. Questo per le ragazze.

I ragazzi sono vestiti in modo simile, con i loro fedeli jeans che le mamme inseguono da settimane per lavare, onde evitare che ci si possa ricavare il brodo! E poi camicie, bianche o celesti per le situazioni fashion, a fantasia, a quadretti o polo colorate, magliette con il gruppo musicale preferito stampato sopra e felpe con cappuccio a volontà, maglioni solitamente sformati o più attillati ed eleganti per le grandi occasioni…Maschi e femmine si concedono qualche giacca, solitamente sottratta dall’armadio della mamma o del papà, più raramente personale!

  • Che rapporto hai con la moda Giusy e chi è il tuo stilista preferito?

Seguo la moda quando collima con il mio stile, compro quando vedo qualcosa che mi fa sentire me stessa, cioè immediata, ordinata, pulita, minimale. Ogni tanto non disdegno di fare la “dandy”. Sì proprio così: indosso spesso pantaloni (spesso ovviamente sono jeans, anche eleganti e firmati) e giacca, oppure abbinati a  maglioni coloratissimi e avvolgenti. Non disdegno l’eleganza, mi piacciono i classicissimi tubini, i “long dress”  a fiori che mi fanno sentire una  “romantica donna inglese”.

Se devo indicare il mio stilista preferito, è senza dubbio Armani, proprio perché lo ritengo estremamente lineare e tanto chic…

  • Ti riconosci nella moda di quest’anno? Pantaloni a vita alta sportivi, bermuda, camicia con ruches, minidress, pouch bag, pochette nere e colorate, cerchietti gioiello? Hai un accessorio a cui non rinunci mai prima di uscire? 

Sì, potrei riconoscermi nella moda di quest’anno. I pantaloni a vita alta mi piacciono, purché non siano “ad altezza ascellare”; non disdegno i bermuda, purché non siano troppo corti. I minidress non sono per me. Adoro le camicie con ruches, vanno benissimo sui jeans! E anche qui una limitazione: devono avere maniche strette, per non rischiare di somigliare a Pulcinella. Le pouch bag e le pochette non incontrano la mia approvazione, almeno per quanto riguarda il quotidiano, mentre le vedo perfette per le occasioni eleganti. I cerchietti gioiello sono deliziosi, ma non mi stanno bene.

Ci sono degli accessori a cui non rinuncio mai, prima di uscire e sono le sciarpe-foulard e gli orecchini. Gli orecchini sono decisamente il mio accessorio preferito, ne ho tantissimi de abbinabili ai miei vestiti.

  • La tua terra e la sua storia quanto hanno influito nel tuo libro a creare l’atmosfera giusta? Se dovessi collocarti all’interno della storia come saresti vestita? Come i tuoi personaggi o in modo eclettico?

Sono nata a Bari e sono legatissima alla mia splendida Puglia, alla sua cultura, alle sue tradizioni ed alla sua storia. Il mio territorio è uno sfondo talmente presente nel mio libro, da costituire quasi un personaggio a parte. Non si finisce mai di scoprire…Certo le bianche cattedrali, le viuzze dei borghi antichi, la città ed i paesi sul mare hanno contribuito a creare l’atmosfera giusta. Ma la Puglia non è solo questo: è sole, è mare, è il vento di maestrale… Sono amante della natura e degli ambienti, e la mia Regione offre un ventaglio meraviglioso di diversità ambientali.

Se dovessi collocarmi all’interno della storia, sarei probabilmente vestita come i miei personaggi, dato che sono in simbiosi con loro…

  • La tua citazione preferita?

“Faber est suae quisque fortunae”: ciascuno è artefice della propria sorte…Non voglio credere al destino…ma nei limiti in cui si può fare qualcosa per cambiare il suo corso, bisogna agire!

 

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