Giornata Mondiale delle Foreste, l’importanza della biodiversità

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Giornata Mondiale delle Foreste, l'importanza della biodiversità

Il 21 Marzo di ogni anno, le Nazioni Unite dedicano la Giornata Mondiale delle Foreste alla sensibilizzazione sull’importanza di tutti i tipi di bosco. Quest’anno ha come tema il seguente: Foreste e Biodiversità. Troppo preziose per perderle“.

L’obiettivo è aumentare la consapevolezza dell’importanza di tutte le foreste

Giornata Mondiale delle Foreste, l'importanza della biodiversità

Questa giornata deve incoraggiare i Paesi ad intraprendere sforzi locali, nazionali ed internazionali per organizzare attività che coinvolgono foreste e alberi, come ad esempio, campagne di messa a dimora di alberi e arbusti.

Le foreste rappresentano il più importante serbatoio di biodiversità, garantiscono la protezione del suolo, la qualità dell’aria e delle acque, forniscono importanti beni e servizi.

Ispirandomi a questa giornata così importante, ho scritto per voi un racconto..

L’importanza della fertilità della terra e della biodiversità

C’era una volta in una terra chiamata Frostad Bochis, due fratelli elfi di nome Calengol e Dorlas. Erano figli del re Galador, Signore degli Alberi, amato e venerato dalla sua gente.

I nomi dei due elfi erano importanti soprattutto per il significato che possedevano. Calengol infatti significava “Fogliame verde” mentre Dorlas “Foglia della terra”. I due giovani elfi erano destinati a prendere il posto del loro amato padre.

Un giorno mentre erano tutti riuniti attorno alla tavola, re Galador disse ai suoi figlioli:

“Figli miei, mi è giunta voce che in una terra straniera e sconosciuta, chiamata Willendor non cresce nè nasce nulla.”

D: “Padre, questo posto non è scritto in nessuna pergamena e su alcun libro”

G: “Dorlas, solo nella lingua delle rune antiche viene svelato ciò che nuovo e ciò che è passato”

C: “Dite padre, cosa dobbiamo fare in quel posto privo di ogni vita?

G: “Andate e cercate la madre di tutte le terre, badate a ciò che dite e fate”

D: “I miei libri parlano di codesta madre, ma nessuno l’ha mai vista, si sente solo il suono della sua voce”

G: Questa donna appare solo ai puri e benevoli di cuore, agli uomini senza inganno e senza ingordigia del potere”

C: “Allora padre, diteci quando dovremmo partire e noi lo faremo”

G: “Domani al primo sorgere del sole, dovrete incamminarvi. Ricordate bene che l’ultimo sole che cade farà morire tutto; ma se i puri e benevoli avranno conquistato l’animo della madre terra, il primo sole farà splendere ciò che porterà in vita”.

Calengol e Dorlas andarono nelle loro stanze, prepararono tutto l’occorrente per il viaggio. Il primo portò con sé libri dall’antica lingua, il secondo mappe antiche appartenenti alla decima generazione.

Non era ancora giunta l’alba quando i due si svegliarono e partirono per compiere la loro missione. Erano guidati dalle foglie, dagli alberi delle foreste e dai boschi.

Durante il viaggio, si fermarono qualche attimo, solo per rifornirsi di acqua e di cibo. Non avevano molto tempo, ogni secondo era prezioso.

Arrivarono a Willendor, rimasero senza parole vedendo quella terra spoglia, arida, morta e spenta.

Dorlas posò una mano sul terreno per cercare di capire il loro linguaggio. Poteva comunicare con tutto ciò che stesse a contatto con la terra.

Calengol invece riusciva a parlare con gli alberi e con le foglie; gli bastava poggiare una mano e le foglie iniziavano a girargli intorno.

D: “Non riesco a comunicare con loro. Tu?”

C: “Neanche io fratello. Riproviamo insieme.

Mentre i due elfi cercavano di avere un contatto con il bosco, all’improvviso udirono un suono, che si faceva sempre più vicino.

“Andate via, questa terra è sacra. Tutti hanno voluto che fosse una terra fertile e ricca di vita ma è stata uccisa con le guerra ed ogni singola forma di vita è stata così abbattuta.

D: “Spirito, io sono Dorlas, figlio di Galador signore degli alberi, lui è mio fratello”

S: “So chi siete, so cosa significhino i vostri nomi. Cosa siete venuti a fare?”

C: “Siamo qui per animare questa terra, unirla con Frostad Bochis, un posto dove ogni singolo elfo si prende cura del proprio territorio, sviluppa il suo potere non per imporre se stesso bensì per migliorare e proteggere ciò che ha”

S: “Voglio vedere cosa siete capaci di fare. Belle parole le vostre parole. Calengol, tu sei buono ma non sei puro.

D: ” Mio fratello è il più puro che io conosca, come osate dire ciò?

S: “Dorlas, come osi gridare alla Madre delle terre?”

C: “Fratello mio, non alterarti, ricorda cosa ha detto nostro padre.

D: “Hai ragione. Perdonate signora, ma vedere questo terreno così incolto e vuoto mi indebolisce”

 S: “Siete puro ma non benevolo”

La voce della Madre delle terre scomparve. I due elfi si accamparono per quella notte creando un rifugio di arbusti e tronchi.

Cercarono di capire come mai mancava qualcosa dentro di loro, si chiedevano il perché erano incompleti. Si addormentarono e nel sonno sentirono che i rami e le foglie li stavano toccando.

Il giorno dopo si svegliarono con due segni evidenti: Calengol aveva un segno sul braccio, mentre Dorlas un simbolo sulla mano, oltre a delle gemme preziose. Un bagliore di luce li avvolgeva, sentivano il potere, la forza e la fertilità.

All’improvviso apparve una donna cosparsa di foglie e rami. E disse che era ciò che rimaneva di quella terra.

C: “Come siete bella, siete lo spirito?”

Donna: “No, sono l’anima di questo suolo. Questo è il mio ultimo giorno se non verrò salvata.”

D: “Dite, cosa possiamo fare?”

Donna: “Vi è stato dato un dono dalla mia terra insieme a queste gemme. Chi le ha ricevute prima di voi, ha portato solo caos e morte su questa terra. Le gemme vanno custodite nel foro centrale, nucleo della natura. Se riuscirete a riporle lì,  la terra continuerà a vivere ed io con la stessa.

C: “Grazie anima, faremo in modo di riuscirvi.”

Donna: “Queste gemme metteranno alla prova il vostro cuore e la vostra personalità. La maggior parte ha fallito per fame di potere”

D: “Siamo pronti!”

Gli elfi furono guidati fino al punto vitale della foresta.  Durante il cammino ebbero visioni, tentazioni a cui non era facile rinunciare. Il loro potere, il loro legame ed i nuovi doni erano più forti e più solidi.

Giunti al punto vitale, lo spirito si faceva sentire senza che dicesse nulla. La donna che li aveva accompagnati era vicino a loro.

Donna: “Abbiate fede Spirito, ho visto i loro cuori e la loro anima. Sono puri”

S: “Sono puri ma deboli, non è facile mettere le gemme nel nucleo. Il portale vede anche l’invisibile e percepisce la più sottile furbizia.”

Donna: “Guardate Spirito, i loro segni si sono sparsi su tutto il loro corpo”.

La terra cominciò a fiorire, i boschi e le foreste ad espandersi, si crearono laghi, fiumi, cascate, tornò il verde nel suo magnifico splendore. Gli stessi alberi crearono un castello robusto, solido e forte.

Donna: “Spirito avete visto?

S: “Si mia dolce anima. Avevate ragione, hanno superato la prova”

La donna e lo spirito si avvicinarono ai due elfi, increduli ed orgogliosi di aver riportato alla luce una terra viva e fertile come quella.

S: “Calengol, Dorlas avete vinto e superato la prova. Non era facile rinunciare alle visioni e tentazioni. Il vostro amore per la natura è unico, puro e vero. Questa terra sarà unita alla vostra per sempre. Queste gemme resteranno luminose fino alla fine della vostra discendenza.

I vostri figli saranno i successori, cresceteli così come re Galador ha fatto con voi e questa terra continuerà a vivere in eterno!

 

Per rendere omaggio alla nostra natura, ho realizzato un make up a tema..Se vuoi saperne di più CONTATTAMI!

 

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