Carnevale, storia ed origini della festa amata dai bambini

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Carnevale, storia ed origini della festa amata dai bambini

La narrazione racconta che i festeggiamenti del Carnevale abbiano avuto il loro natale a Roma. L’origine del nome della festa ricondurrebbe all’espressione “carnem levare”, in onore del ricco banchetto a base di carne che si usava allestire nell’ ultimo giorno del Carnevale. L’ultima data prima dei quaranta giorni di Quaresima, ovvero quaranta giorni di astensione da questo alimento in previsione della Pasqua.

Le antiche Origini del Carnevale

Al di là della religione, il Carnevale sembra avere origini molto antiche. Nell’antica Roma si celebravano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno: i cosiddetti Saturnali. Il Dio Saturno avrebbe propiziato l’inizio dell’anno agricolo con questa ricorrenza: si intendeva salutare l’inverno ed accogliere la primavera e la fertilità con i festeggiamenti, durante i quali non vi era più differenza tra nobili e plebei, grazie all’uso delle maschere, indossate come difesa contro le potenze diaboliche ostili, con la speranza che avrebbero reso il futuro raccolto abbondante.

Per gli antichi Romani, Saturno era il Dio dell’età dell’oro, un periodo felice in cui regnava l’uguaglianza e, con i Saturnali, tutto ciò veniva festeggiato con balli e canti.  A Carnevale ci si dedicava a cibo, bevande e divertimenti sfrenati.

Nel Medioevo, i festeggiamenti lussuosi e goderecci sono stati ridimensionati dalla Chiesa ed hanno lasciato spazio a rappresentazioni di compagnie di attori in maschera. Il momento clou della festa era l’uccisione di un fantoccio, che rappresentava il capro espiatorio dei mali dell’anno passato ed un buon augurio per il nuovo.

La tradizione dei travestimenti di Carnevale

La tradizione dei travestimenti di Carnevale è legata alla cultura greco-romana: gli antichi Greci durante i riti dionisiaci e i Romani durante i Saturnali avevano l’abitudine di mascherarsi per nascondere la propria identità.

A feste di questo tipo, infatti, venivano sovvertite le gerarchie sociali e mantenere l’anonimato attraverso una maschera permetteva di trasgredire in piena libertà.

Col passare degli anni l’usanza non è stata abbandonata e, complici i costumi originali, si fa tutto ciò che nel resto dell’anno non si ha il coraggio di fare.

Alcune popolazioni arcaiche, invece, si servivano delle maschere per entrare in contatto con le energie della natura durante le cerimonie spirituali: in cambio di raccolti abbondati gli spiriti gli concedevano l’opportunità di divertirsi e fare baldoria.

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“A Carnevale ogni scherzo vale”: cosa vuol dire?

Si tratta di un modo di dire legato alla nota ricorrenza e fa riferimento al fatto che in questo periodo dell’anno gli scherzi devono essere accettati di buon grado. Il motivo? Ogni occasione è buona per festeggiare.

Solo in pochi, però, sanno che il gioco di parole ha origini molto antiche. Veniva utilizzato già all’epoca dei Saturnali romani, quando i giorni del Carnevale venivano associati a concessioni, divertimento, baldoria, sovvertimento delle regole sociali e soprattutto dissolutezza.

In un contesto simile, dunque, è chiaro che gli scherzi non facevano altro che rendere l’atmosfera ancora più giocosa ed esilarante.

In questa giornata di Festa prendete le maschere più esilaranti che avete e festeggiate cosi:

 

“Ogni scherzo a Carnevale

tutti dicono che vale ,

purché ognuno sia educato

e non troppo esagerato.

Or facciamo un girotondo

per unire tutto il mondo

con la nostra compagnia,

la più bella che ci sia. “

(F.Cardenti)

 

 

 

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